Patti di convivenza

L’importanza del notaio nell' istituire i patti di convivenza

Analizziamo adesso insieme, la funzione del notaio nei patti di convivenza. Il “patto di convivenza” è un contratto a cui chiunque può liberamente ricorrere per pianificare consapevolmente il proprio rapporto di convivenza, nel caso in cui si è optato per una forma di convivenza diversa dal matrimonio.

Punto centrale della proposta è dunque il contratto, basato sulla libera volontà delle parti, che ha per oggetto la disciplina dei rapporti patrimoniali relativi ad una vita in comune. La proposta, invece, non  riconosce automaticamente  diritti e doveri derivanti da una situazione di fatto, quale è la semplice «unione di fatto» o convivenza

Nel patto di convivenza le parti possono disciplinare:  

  • le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune
  • la messa in comunione ordinaria dei beni acquistati a titolo oneroso anche da uno solo dei conviventi;
  • i diritti e obblighi di natura patrimoniale a favore dei contraenti allo scioglimento del patto di convivenza; 
  • la possibilità di  attribuire al convivente una quota di eredità non superiore alla disponibile (derogando al divieto dei patti successori), a condizione che la morte del contraente avvenga dopo almeno nove anni di convivenza.  

Inoltre possono essere previsti diritti e doveri di assistenza, informazione e misure di carattere sanitario e penitenziario, con possibilità di affidare al convivente, in caso di sopravvenuta incapacità di intendere e di volere,  le decisioni relative allo stato di salute, al trattamento del corpo, ai funerali ed alla donazione degli organi.

L’atto va stipulato in forma pubblica a pena di nullità davanti al notaio.

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